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L’alternativa Agroecologica Bioregionale…

L'Agroecologia, alternativa attuabile e sostenibile all'agricoltura  industriale

L’agroecologia bioregionale non utilizza un metodo di coltivazione specifico: si avvale di tecniche differenti (agricoltura biologica, biodinamica, naturale, permacultura) e dei più avanzati metodi agronomici per garantire la compresenza fruttuosa di agricoltura e diversità biologica. 

 
Fermiamo coloro che non seguono le regole di Madre Natura …e le leggi costituzionali e derivate. 
 
Prima che sia troppo tardi…
 
Abbiamo da 30 anni (!!) a disposizione i fondi europei per la riconversione Agroeco-Biologica, che compensano agli agricoltori tutti i mancati ricavi (30-40% dei raccolti) e i maggiori costi, più un 30% in caso di realizzazione di Bio-territori collettivi. 
Cosa aspettano i sindaci a vietare i Pesticidi che sono definiti per Legge “pericolosi per la salute” (D lgs.150/2012) e gli Ogm, che l’Europa delle Multinazionali vuole autorizzare e consentire addirittura anche per le coltivazioni biologiche !!!
 
Stiamo morendo sempre più di cancri-o-g-m, tessuti geneticamente modificati, veri e propri OGM che si sviluppano dentro di noi senza controllo a causa delle modificazioni genetiche causate dalla chimica sintetica e dall’inquinamento generale, e ce ne siamo accorti ormai da decenni… ricordate il Referendum contro i Pesticidi del 1990? 
E il bio-accumulo di pesticidi che ha ormai superato da tempo il livello di sopportazione biologica minaccia ormai tutto il pianeta e sterilizza gli esseri umani, danneggiando gli spermatozoi e i nascituri… alla faccia dei Diritti delle future generazioni, recentemente rafforzati nella Costituzione Italiana (Art. 9, 44, 32).
 
Mentre gli OGM, oggi realizzati con le cosiddette TEA, tecniche di “evoluzione assistita”, con l’uomo che si sostituisce alla Natura in modo approssimativo, casuale e impreciso, creano il “caos biologico” attraverso modificazioni artificiali del dna (vegetale e di conseguenza dell’animale che se ne nutre) e della sua espressione “epi-genetica”, con effetti incontrollabili e imprevedibili, contaminazione delle varietà naturali delle stesse specie e trasferimento genico orizzontale dei pezzi di dna modificato attraverso le diverse specie, i microbi dei terreni e del nostro intestino, con passaggio di geni modificati alla flora intestinale e ai nostri organi attraverso il sangue.
 
Le cui conseguenze sono pericolosissime per la salute e l’ambiente.
 
Facciamo appello in primis agli agricoltori  affinchè smettano di usare pesticidi chimici sintetici indistruttibili dalla Madre Natura e rifiutino gli OGM. Tra questi ad es. grani moderni nanizzati con le radiazioni atomiche, risi, colza e girasoli cosiddetti “clearfields”, ovvero resistenti al diserbante prodotto dalla stessa multinazionale del seme, mais, soia, colza e altre varietà transgeniche resistenti al Glifosate, disseccante chimico devastante, o produttrici di insetticidi, per l’inserimento artificiale di geni di specie addirittura diverse, come Batteri patogeni degli insetti e delle piante, virus, ecc… che aumentano il “caos biologico”.
 
Torniamo alla coltivazione bioregionale delle antiche varietà italiche, selezionate da millenni di culture agroalimentari, da cui possiamo partire per un “Miglioramento genetico  evolutivo”, affidato alle Regole e al Diritto di Natura.
 
La Corte costituzionale si è già espressa nel 2005, in quanto non sono possibili norme di “coesistenza” con gli ogm (contraddizione in termini, poiché gli ogm contaminano tutte le altre varietà attraverso il polline, trasformandole in ogm).  E va rispettato il Diritto Precedente degli agricoltori tradizionali e biologici che tutelano salute, ambiente e biodiversità… Pertanto gli OGM in Italia sono e rimarranno vietati. Nonostante un decreto sull’emergenza siccità che ne autorizza le sperimentazioni, quando sono proprio gli ogm ad aver creato i problemi di siccità, dopo aver compromesso la fertilità dei terreni (humus) a causa dell’uso collegato di Diserbanti, Pesticidi, Disseccanti e fertilizzanti chimici che hanno drammaticamente ridotto la sostanza organica collante e nutritiva e l’equilibrio microbiologico dei suoli, con perdita di valore nutritivo degli alimenti, erosioni, dissesto idrogeologico e alluvioni per mancanza di trattenimento idrico, con conseguente “desertificazione”, l’altra faccia della stessa medaglia…
 
 
Inoltre, le sperimentazioni di colture ogm sono già state fatte in Italia e il risultato è il pericolo di contaminazione irreversibile dei territori e delle varietà tradizionali locali, che rappresentano un Diritto Precedente.
 
PER UN PROGRAMMA AGROECOLOGICO DI SVILUPPO RURALE
 
I Giudici della Corte dei Conti e dei TAR devono fermare la trentennale “distrazione di fondi europei destinati al Coltivatore Biologico, alle misure agroecologiche cosiddette “Agroclimatico-ambientali” e al benessere degli animali al Pascolo Biologico che, invece, ancora oggi vengono regalati a chi usa Pesticidi sintetici e spesso Glifosate cancerogeno, causa del Linfoma non Hodgkin, come hanno stabilito Giudici americani, con rimbrosi milionari alle vittime e ai loro parenti in caso di morte. 
In tal modo la Giustizia dovrebbe imporre la riconversione biologica a chi ha usato fondi pubblico in modo illegittimo per tanti anni, attraverso una falsa agricoltura cosiddetta “Integrata”, basata su un elenco enorme di pesticidi chimici sintetici ammessi e senza i previsti obblighi di impiego prioritario di tutte le tecniche alternative biologiche disponibili (ai sensi della Decisione CE 30-12-1996 All.1 Norme OILB sulla Difesa Integrata delle coltivazioni e controllo infestanti). Produzione Integrata che secondo le Regioni doveva essere il passaggio all’agricoltura Biologica…  Passaggio che oggi i Giudici possono imporrre, pena il rimborso di quanto illegittimamente percepito a danno della collettività europea e italiana, e non solo erariale, ma soprattutto sanitario e ambientale, provocando enorme dissesto idrogeologico, avendo ridotto il tasso di fertilità dei terreni (Humus) che ora non trattengono più l’acqua che piove. Realizzando, in sostanza, l’esatto contrario di quanto prevedevano e prevedono i Programmi Agroambientali europei e di Sviluppo Rurale. 
 
 
Nel rispetto dei Diritti Costituzionali inviolabili e recentemente rafforzati: Art. 32, 9, 41, 42, 44, 3 comma 2, et altri, della (Sana e Robusta) Costituzione della Repubblica Italiana.
 
L’Agroecologia bioregionale è l’Unica via naturale  per alimentare il pianeta. Essa deve guidare i Programmi di Sviluppo Rurale Nazionali e regionali per tutelare la Biodiversità e la salute ambientale, prevenendo il dissesto idrogeologico nella “resilienza” ai cambiamenti climatici. 
 
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo – Rete Bioregionale Italiana

Lo staff

Integrazione:

Farine di insetti, sperimentazioni di OGM, miliardi di € di fondi europei agro-climatico-ambientali sperperati e distratti… e altri 10 anni di Glifosate: l’attacco all’agricoltura italiana e l’alternativa Agroecologica… 

Intervista a Giuseppe Altieri // Il Faro – 12 gennaio 2024

https://www.youtube.com/watch?v=FV8NhUg13JM

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