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La fine del Pianeta Terra…

 
All’epoca di Cristo l’umanità su tutto il pianeta contava appena 360 milioni di abitanti. In 2000 anni, un tempo ridicolo per la storia della Terra che di anni ne ha circa 4,5 miliardi, siamo passati da 360 milioni di individui ad 8 miliardi. Una crescita quasi esponenziale ma che ora deve fare i conti con le limitate risorse del pianeta e con un clima sempre più imprevisto e violento.
 
Stephen Hawking, uno dei più grandi scienziati cosmologici del mondo, aveva previsto che  il clima sulla Terra da qui a 100 anni renderà difficile la vita ad ogni forma di vita, uomo compreso. Se riusciremo a scongiurare catastrofi ambientali nel corso dei prossimi due secoli, ha spiegato Hawking, dovremo comunque salvare l’umanità perché la Terra, per mancanza di spazio a causa della sovrappopolazione e per un clima che renderà impossibile la coltivazione dei suoli, non sarà più in grado di nutrirci. «La razza umana non deve mettere tutte le sue uova in un unico paniere né su un solo pianeta», ha precisato lo scienziato.
 
Climatologi e fisici sono un pò più cauti nell’accettare in toto le conclusioni esposte da Hawking, tuttavia non negano le difficoltà, che a causa della sovrappopolazione e del riscaldamento globale del pianeta, l’uomo in futuro dovrà affrontare.
 
Gli studi sui cambiamenti climatici prevedono, come temperature più elevate, che tra vent’anni si potranno superare i 2 o i 3 gradi in più rispetto ad oggi. Quindi avremo siccità e precipitazioni meno frequenti, ma molto più violente in alcune parti del globo, mentre in altre parti le precipitazioni potranno essere continue ed abbondanti.
 
Per alcuni scienziati il vero fattore che in futuro vanificherà ogni tentativo di mitigare il clima, qualora ci si riuscisse, di razionalizzare la produzione e la distribuzione a livello planetario delle derrate alimentari e di preservare il pescato negli oceani, è dato dalla crescita demografica. Il recente rapporto ONU sulla sovrappopolazione, stima che nel 2050 saremo oltre 9 miliardi d’individui. Lo stesso studio ONU ha calcolato che tra 300 anni la popolazione umana sulla Terra potrebbe oscillare tra i 140 e i 130 miliardi. Un numero impressionante anche se prendiamo per buone le stime di crescita minime. E’ ovvio che a quel punto il nostro pianeta sarà giunto al collasso e non potrà più sfamarci.
 
Tornando a Stephen Hawking, lui suggeriva di non guardare più solo dove arriva il nostro naso, ma di considerare seriamente cosa accadrà in futuro al genere umano. Oggi il nostro futuro, se non facciamo nulla, potrebbe significare: fine della corsa! Lo scienziato quindi proponeva al mondo intero di unirsi in un progetto, che oggi può sembrare fantascientifico, ma che tra qualche anno potrebbe non esserlo più, e cioè pensare alla colonizzazione di altri pianeti, iniziando da Marte. Già nel 2006 lo scienziato britannico aveva dichiarato che in futuro per garantire la sopravvivenza del genere umano sarebbe stato necessario spostarsi su pianeti abitabili che gravitano attorno ad altre stelle. Tuttavia, con i mezzi odierni un viaggio simile risulterebbe oltremodo lungo e di fatto impraticabile. I razzi convenzionali, come quelli che hanno portato l’uomo sulla luna, ci metterebbero decine di migliaia di anni per arrivare su Proxima Centauri, il sistema solare più vicino al nostro.
 
Secondo Hawking le soluzioni, ancora tutte da sviluppare in pratica, sono contenute nella popolarissima fiction di fantascienza Star Trek, in un episodio del quale, tra l’altro, è apparso, recitando la parte di se stesso. «La fantascienza ha suggerito l’idea della propulsione a distorsione spazio-temporale, che può trasportarci in tempi ragionevoli in luoghi del cosmo lontani anche anni luce. Sfortunatamente, questo violerebbe la legge della fisica in base alla quale nulla può viaggiare più veloce della luce». Tuttavia, «attraverso l’annichilimento materia/antimateria», ossia mettendo a contatto particelle e antiparticelle, «sarebbe possibile toccare velocità poco inferiori a quella della luce e raggiungere la stella più vicina a noi in circa sei anni».
 
Stiamo vivendo in un’illusione da film di fantascienza, oppure possiamo concretamente cominciare a pensarci seriamente? 
 
Non proprio, forse è giunto il momento di uscire dalla fantascienza e pensare alla realtà! Se sono vere le proiezioni statistiche appena presentate sulla sovrappopolazione terrestre, non c’è tanto da essere allegri. 
 
Secondo alcuni demografi australiani (dichiarazioni apparse in un simposio internazionale sul tema “Risorse del pianeta e Sovrappopolazione”) al momento ci sono solo tre opzioni che l’umanità ha di fronte :
– bloccare le nascite, cercando di riportare l’umanità ad un numero sostenibile per le risorse del pianeta;
– colonizzare altri pianeti;
– scatenare una guerra globale per le ultime risorse del pianeta capace di eliminare buona parte degli uomini sulla Terra, per poi ricominciare (se il pianeta sarà ancora abitabile).
 
Filippo Mariani – Accademia Kronos
 
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