Vandana Shiva (Seeds of life - Navdanya)

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INTERVISTA CON Vandana Shiva
(Ambientalista, Fondatrice Navdanya movement)

SEEDS OF LIFE"

Sono le 13! È ora di sedersi al tavolo e mangiare il nostro piatto preferito fatto di pasta, riso, verdure, carne o latticini. Ma sappiamo cosa stiamo veramente mangiando? Quando Vandana Shiva ha detto: “durante il processo di industrializzazione dell'agricoltura la nostra base alimentare è passata da 10.000 a 10 specie, sono rimasto letteralmente scioccato!” Solo tre specie vegetali - riso, mais e grano - contribuiscono quasi al 60% delle calorie che gli esseri umani ottengono dalle piante. Sempre più studi (delle Nazioni Unite e della FAO) hanno sottolineato quanto sia spinta la perdita di biodiversità a cui abbiamo assistito nel secolo scorso. Questo è un problema enorme! Questo è un problema enorme per noi, e soprattutto per le generazioni future: la natura è il nostro primo "fornitore di servizi", e senza di essa e senza la sua biodiversità l'umanità è destinata a fallire inesorabilmente. La perdita di biodiversità è come un treno ad alta velocità difficile da fermare, innescato soprattutto dall'avidità, dalla ricerca di potere e dallo "insectageddon " (così Vandana descrive l’omicidio di massa di insetti impollinatori dovuto all'uso massiccio di pesticidi in agricoltura). Ecco perché è necessario un cambiamento culturale ed è per questo che Navdanya, il movimento degli agricoltori fondato in India da Vandana Shiva, ha dato vita alla Earth University. La sua missione? Costruire un sistema agricolo e fornire cibo in assenza di veleni e combustibili fossili entro il 2030 per scongiurare l'estinzione delle specie e la catastrofe climatica.

"La biodiversità è vita. E tutta la biodiversità inizia con il seme "

Queste sono le parole con cui Vandana ha iniziato la sua intervista. Sappiamo tutti che i semi (nell'agricoltura e nel pensiero) sono il punto di partenza. Senza il seme buono non possiamo avere una buona resa. Senza semi flessibili/diversificati non possiamo avere rendimenti flessibili/diversificati necessari per affrontare i cambiamenti climatici. Il team di Vandana sta facendo un ottimo lavoro nel risvegliare le persone e proteggere l'incredibile patrimonio della natura. Quali sono le cause principali della perdita di biodiversità? Quali sono le soluzioni? Come funziona il movimento Navdanya e come aderire alla Earth University? Come raggiungere l’obiettivo di Zero Hunger (SDG 2) e allo stesso tempo di buona salute e benessere (SDG 3)? E come procede il progetto di Navdanya in Italia? Vandana Shiva, attivista ambientale, fondatrice del movimento Navdanya, ha risposto a queste e ad altre domande.

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  http://www.navdanya.org/about-us

 

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INTERVISTA - (Giugno 2019)
L’intervista è stata realizzata in Maggio e pubblicata nel mese di giugno 2019 su  www.lteconomy.org  
Oggetto: Biodiversità e semi
 
By Dario Ruggiero, Founder of Long Term Economy 

Ringraziamenti

Si ringrazia il Board della Long Term Economy (Priscilla Asamoah Baffour, Geetha Packal, Stephen Saunders, Tazeen Siddiqui), Fatjona Filipi e Grazia Giordano  (collaboratrici Long Term Economy) per l’aiuto fornito nel formulare le domande.

 

Highlight 

  • La biodiversità e i semi donano alla vita un’evoluzione continua e libera.
  • L'industria della Biotecnologia… ha provato costantemente ad accaparrarsi l'intera biodiversità mondiale! Rubando conoscenze e semi agli agricoltori, per poi imporre OGM brevettati.
  • L'agricoltura industriale, le monocolture che propaga, i veleni che utilizza… tutto questo contribuisce significativamente alla perdita di biodiversità e all'estinzione delle specie. La foresta amazzonica, uno degli ecosistemi maggiormente ricchi in biodiversità viene costantemente distrutto per produrre soya OGM.
  • Ciò che chiamiamo “biologico” oggi è il risultato di secoli di cultura indigena Indiana e la comprensione sofisticata del modo in cui i sistemi viventi funzionano.
  • Abbiamo cambiato la metrica da ‘resa per acro’ a resa in salute e nutrizione.
  • L'obiettivo SDG goal 1 (No Poverty) può essere raggiunto attraverso una transizione dalle economie accaparratrici che lasciano la Terra e gli agricoltori più poveri, alle economie circolari basate sulla "legge del ciclo".
  • La campagna Poison-Free-Food and Farming 
  • Gandhi è stato una fonte di ispirazione per Navdanya, e ad ottobre stiamo offrendo un corso su Gandhi e la globalizzazione presso l'Università della Terra...

 

“La biodiversità e i semi donano alla vita un’evoluzione continua e libera.”
 
1. Domanda: Gentile Vandana, grazie per essere qui con noi. Proteggere la biodiversità: la mission di una vita… Perché la sostenibilità non può prescindere dalla biodiversità? Perché "i semi" sono tanto importanti?
 
La biodiversità è vita. E la biodiversità inizia con il seme: il seme si rigenera, si riproduce, si moltiplica, diffonde vita in diversità e in abbondanza. E così, nel bel lontano 1992 il mondo (tutto intero) si è impegnato a proteggerla con la Convenzione sulla Biodiversità delle Nazioni Unite Earth Summit in Rio de Janeiro. Una legge internazionale fondamentale, ma ad oggi ignorata… Il motivo? L'industria della Biotecnologia, uno dei cartelli industriali più vecchi, risalienti alla Germania di Hitler, ha provato costantemente ad accaparrarsi l'intera biodiversità mondiale! Rubando conoscenze e semi agli agricoltori, per poi imporre OGM brevettati, rendere gli agricoltori da loro dipendenti e diventare potenze egemoni. Definiscono la biodiversità "il petrolio verde del futuro". Per loro, la vita è solamente materia grezza. Questo processo di egemonizzazione ha distrutto la nostra base di cibo, 10.000 a 10 specie. Oggi, e questo è ben evidente nei nostri piatti, l’agricoltura produce solo 4 colture di mais, soia, canola e cotone, tra l'altro modificati geneticamente. E, un cartello velenoso a 3, Bayer con la Monsanto, Dow con Dupont, Syngenta con Chemchina – con chiarezza esplicita intende controllare i nostri semi, la nostra agricoltura, il nostro cibo. Tutto in somma, la nostra vita sulla nostra terra. La biodiversità e il seme biodiverso sono l’opposto. Donano alla vita un’evoluzione continua e libera.
 
 
 

Il seme è vita e la su biodiversità è vita

 
Vandana Shiva the founder of Navdanya in the community seed bank at the navdanya biodiversity farm
 
 

2. Question:  Hmmm, da 10.000 a 10 specie… Un dato terribile dimostrato da un numero crescente di studi che mostra una perdita di biodiversità (ad esempio il Planet Living report delle Nazioni Unite). Qual è la causa principale di questo disastro?

L'agricoltura industriale, le monocolture che propaga, i veleni che utilizza… tutto questo contribuisce significativamente alla perdita di biodiversità e all'estinzione delle specie. Mi dispiace portarlo come esempio, ma stiamo mettendo sotto pressione la foresta amazzonica, uno degli ecosistemi maggiormente ricchi in biodiversità. Perché? Per produrre sempre più e sempre più e sempre più e sempre più soya OGM. E questo non basta. Oggi a me sembra di vivere in un “insectageddon”! Inondiamo di pesticidi i nostri terreni, facciamo stragi di api, farfalle, uccelli Le api, le farfalle e gli uccelli vengono uccisi dai veleni utilizzati per la nostra "guerra agli insetti". La biodiversità delle piante sta scomparendo a causa delle monocolture e dell'utilizzo degli erbicidi come il Roudup (glifosato) creato per fare fuori il verde.
 
 

“L’Insectageddon” sta distruggendo la natura e la nostra salute

 
 
 
"Ciò che chiamiamo “biologico” oggi è il risultato di secoli di cultura indigena Indiana e la comprensione
 
sofisticata del modo in cui i sistemi viventi funzionano"
 
 
 

3. Question: Ed ora parliamo delle soluzioni... Ci sono differenti modelli di agricoltura: spesso sentiamo parlare di: Agroecologia, Permacultura e Agricoltura Sinergica. Che ruolo giocano e quanto sono diffusi attualmente? Alcuni critici affermano che un mondo fatto di sola agricoltura biologica non è in grado di sfamare 7 miliardi di persone. Come risponde a questa affermazione?

Partiamo con la scienza dell’Agroecologia: l’applicazione dei principi ecologici all’agricoltura. Fare agricoltura imitando e imparando e rispettando la Natura. In genere le alternative prive di sostanze chimiche e di veleni rientrano in questo campo. Ed è proprio la presenza di veleno bel nostro cibo e nei nostri campi che sta minacciando la nostra salute e la nostra vita sulla terra che ha determinato la nascita del “biologico” come modello “chemical-free”.  In realtà dietro il biologico ci sta molto di più… “Agricoltura Biologica” è il nome attribuito ai sistemi degli antichi agricoltori indiani che si basavano sui principi di diversità, gratitudine e donazione.

Questi 10.000 anni di scienze indigene agroalimentari indiane hanno poi subito un’evoluzione quando Albert Howard, che fu inviato dall'Inghilterra nel 1905 per "migliorare" l'agricoltura indiana, trovò terreno fertile e nessun pesticida nei campi. Così decise che il contadino indiano sarebbe stato il suoi maestro. Basandosi sugli insegnamenti della natura e delle persone scrisse "The Agricolture Testament". Libro interessantissimo in cui Howard discute come i contadini indiani, applicando i principi della Natura siano riusciti a rendere l’agricoltura un sistema stabile così come lo sono le foreste.

Ciò che oggi chiamiamo "biologico" è il risultato di secoli di conoscenza dei contadini indigeni Indiani, nonché la sofisticata comprensione di come il sistema vivente funziona. Veniamo quindi alla critica dei critici…  Bene, il nostro lavoro in Navdanya mostra che l’agricoltura biologica basata sulla biodiversità può produrre cibo nutriente e di qualità migliore per il doppio della popolazione indiana. L'agricoltura industriale  sta distruggendo il pianeta. Non potrà esserci cibo su un pianeta morto. Https://www.navdanya.org/attaccamento/Health%20per%20Acre.pdf
 
 
 

Condividere semi – condividere conoscenza

 Seed University (Bija Vidyapeeth)
 
 

4. Domanda:  Qual è il suo punto di vista riguardo a: a) Agricoltura ed Istruzione (Scuole ed Università); b) Agricoltura e nuove tecnologie (è possibile utilizzare l'high tech in modo utile?); c) Piccoli contadini e pratiche manageriali; d) Economia Circolare e Agricoltura?

Bene, in questo momento di estinzione delle specie e di catastrofe climatica l’agricoltura, o meglio il prendersi cura della terra, deve essere una parte vitale del sistema educativo. Noi ce la stiamo mettendo tutta e stiamo facendo la nostra parte: abbiamo infatti avviato la Earth University alla Navdanya's Biodiversity farm a Doon Valley. L'agricoltura deve basarsi sulla legge del ritorno. Deve essere economia circolare, basata sui cicli della natura e di solidarietà all'interno della società.

http://www.navdanya.org/site/earth-university/earth-university
 
 
“Abbiamo cambiato la metrica da
 
‘resa per acro’ a resa in salute e nutrizione
 
 

5. Domanda:  Lei ha fondato il movimento Navdanya nel 1987. Qual è il vantaggio principale per il contadino nel diventare parte del movimento? Come possono parteciparvi le persone (anche di altri paesi)? Attualmente quali sono i principali progetti di Navdanya?

Grazie alla preziosa attività svolta da Navdanya nella raccolta, conservazione e distribuzione gratuita dei semi autoctoni, i contadini sono tornati ad essere sovrani di loro stessi e del loro cibo e non più dipendenti dalle multinazionali estere. Navdanja, ad esempio, ha raccolto e salvato dalla perdita irreversibile alcuni semi autoctoni resistenti ai cambiamenti climatici ma anche ai fenomeni climatici estremi, come il Bhundi, Kalambank, Lunabakada. Alcuni di questi semi hanno contribuito a ridare vigore ringiovanire all'agricoltura dopo il ciclone Orissa, lo Tsunami del Bengala, il ciclone Phailin e il terremoto in Nepal. Nel 2013, quando Uttarakhand ha avuto inaspettate inondazioni improvvise e molte persone hanno perso le loro vite e le loro case, Navdanya è stata in grado non solo di ricostruire villaggi e case, ma anche di distribuire i semi agli abitanti del villaggio aiutando gli agricoltori a riprendersi dal disastro e a ricostituire i loro mezzi di sostentamento.

Abbiamo rinominato il concetto di resa agricola, passando dalla oramai obsoleta metrica della "resa per acro" - la quale misura solo la quantità del cibo prodotta dall'azienda agricola – a quella della “resa in salute e nutrizione” che, invece, misura anche lo stato dell'azienda, la qualità del suolo, dell'acqua, la sapienza dell’agricoltore, il vero costo di produzione e la qualità del cibo e dei suoi nutrienti.  Attraverso questa nuova metrica, possiamo valorizzare l’agricoltura resiliente che, attraverso la tutela della biodiversità e della qualità dei suoli, è in grado di nutrire meglio e con cibo sano e nutriente il doppio della popolazione, conservando le capacità nutritive del suolo per le generazioni future. La metrica della “resa in salute e in nutrizione” è l’unica che ci permetterà di raggiungere gli obiettivi Zero Fame (SDG goal 2) e Good Health and well being (SDG goal 3) in quanto diventeremo custodi della creazione agricola e non parassiti e predatori capitalistici.

La nostra misura della “resa in salute e in nutrizione” dimostra che attraverso la sovranità dei semi, del cibo e l'agroecologia, i piccoli agricoltori possono guadagnare redditi più alti, invece di coltivare materie prime a costi elevati e rimanere intrappolati nel debito e spinti al suicidio. Più di 300.000 agricoltori si sono suicidati in India dal 1995. La violenza contro gli agricoltori e la violenza verso la nostra Terra non sono due violenze distinte perché il male che si fa ai contadini è male inferto direttamente alla Terra e viceversa. Favorire la pace tra le popolazioni significa favorire la sostenibilità agricola. L'obiettivo SDG goal 1 (No Poverty) può essere raggiunto attraverso una transizione dalle economie accaparratrici che lasciano la Terra e gli agricoltori più poveri, alle economie circolari basate sulla "legge del ciclo" perché è la legge della natura e quella che sovrintende alla vita sul nostro pianeta. Le persone di tutto il mondo possono unirsi a Navdanja  e partecipare ai corsi della nostra Università della Terra.  Possono unirsi al movimento Poison Free, Foosil fuel free Food and Farming 2030 per scongiurare l'estinzione delle specie e la catastrofe climatica.

https://navdanyainternational.org/cause/poison-free-food-and-farming-2030/
 
 
 
Costruire un’agricoltura libera da inquinamento e fonti fossili 
 Earth University (Bija Vidyapeeth) event
 
 

6. Domanda:  Non solo povertà, disuguaglianza e cambiamenti climatici... I progetti di Navdanya affrontano anche il problema della disuguaglianza di genere. Perché il ruolo delle donne è così importante per la protezione della biodiversità agroalimentare?

Le donne sono i veri esperti in materia di biodiversità ed alimentazione e nell’economia di cura e condivisione. Le donne saranno le nostre più importanti guide nella transizione da un’economia capitalistica rapace e insostenibile ad un’economia della condivisione e del benessere per tutti.
 
 
“Dobbiamo riacquisire il diritto a conservare I semi e la biodiversità,
 
il diritto al cibo di qualità, il diritto a proteggere la Terra e le sue specie.
 
Dobbiamo porre fine al furto da parte delle corporation
 
ai danni dei poveri e della natura.”
 
 

7. Domanda:  Quali sono i progetti di Navdanya in Italia e gli ostacoli che ha incontrato nella loro realizzazione? Cosa suggerisce ai piccoli agricoltori in Italia?

Da quando i lavori della Commissione internazionale per il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura sono iniziati nei primi anni 2000, con la pubblicazione dei Manifesto sul futuro dei sistemi di cibo, semi, clima e conoscenza, Navdanya ha sviluppato una vasta e vivace rete di esperti, responsabili politici, agricoltori, custodi di semi, movimenti locali e produttori a livello globale. Navdanya International è stata creata in Italia nel 2011 per rafforzare il raggio d'azione globale di Navdanya. Le sue pubblicazioni, campagne, comunicazioni, conferenze e patrocini sono state focalizzate sull'esplorazione del contesto dei nostri sistemi alimentari e delle sue connessioni con il suolo, la resilienza climatica, la biodiversità, l'equità e la giustizia sociale. Questo approccio olistico multidimensionale è chiaramente mostrato, ad es. dalle collaborazioni e dal collegamento di movimenti che lavorano su questioni apparentemente diverse come, per esempio, dal seme, al cibo, alla salute, all'agroecologia, al clima, alle economie circolari locali e alla democrazia economica. Il recente lavoro di Navdanya International ha visto, per esempio in Italia, l'ascesa di una mobilitazione nazionale attorno al Manifesto Food for Health e alla campagna Poison-Free-Food and Farming, che sono diventati strumenti potenti per creare convergenza tra consumatori, produttori e visione comune dello sviluppo sostenibile e stanno anche stimolando il dialogo e l'azione verso sistemi alimentari e agricoli sani. La campagna Poison-Free-Food and Farming è stata lanciata in Italia nel marzo 2019, attraverso una conferenza stampa alla Camera dei Deputati italiana che ha visto la partecipazione di parlamentari italiani, che promuovono l'agricoltura biologica priva di pesticidi, e rappresentanti dei movimenti locali nel nord Italia, che sta subendo l'impatto di intense monocolture e protesta contro l'uso massiccio di pesticidi che sta avvelenando la campagna. Questo è stato seguito da un tour di mobilitazione ecologica che ha toccato diverse destinazioni, principalmente in quelle stesse aree.

Ulrich Veith, sindaco di Malles, che aveva anche partecipato alla conferenza stampa a Roma a marzo, ha dato il benvenuto a me e al team internazionale di Navdanya l'11 aprile nel suo villaggio di Malles in Val Venosta. Il sindaco ha recentemente promulgato un referendum per vietare l'uso di pesticidi nel comune, da cui è stato prodotto un regolamento comunale e poi bloccato dalla corte dei revisori dei conti.

L'incontro è stato l'occasione per firmare congiuntamente un rinnovato impegno per una transizione immediata a modelli di produzione agro-ecologici che rispettino la biodiversità e contrastino i cambiamenti climatici. Anche Navdanya International ha fatto parte della recente Marcia “Stop Pesticidi”, una mobilitazione nata dal basso nel Veneto, terra del Prosecco, e diffusasi poi in tutta Italia.

Un fronte consolidato formato da una grande diversità di parti interessate sta prendendo forma in Italia, come è successo per una recente azione di difesa politica avviata da Navdanya International e ISDE - International Society of Doctors for the Environment. Una lettera aperta indirizzata al Parlamento contro il "Decreto di emergenza" italiano, che ha permesso alle autorità pubbliche di agire in deroga a importanti regolamenti in materia di protezione ambientale, ed è stato firmato da un'ampia coalizione di movimenti della società civile, scienziati, medici, giuristi ed economisti. Nonostante questa opposizione, il decreto è passato, il che dimostra ancora una volta come la questione delle sostanze chimiche nel nostro cibo è una questione di democrazia e ogni volta che le persone hanno la possibilità di esprimere i loro diritti democratici, c'è una reazione opposta a metterli a tacere, che viola, ad esempio, sia la sussidiarietà che i principi di precauzione dell'Unione Europea. Ma dove i governi possono fallire, noi, il popolo, abbiamo ancora la possibilità di non far fallire la Terra. La consapevolezza si sta già diffondendo tra i piccoli agricoltori, le alternative esistono e si basano sulla rigenerazione del suolo attraverso l'agroecologia, la conservazione della biodiversità, la promozione di sistemi alimentari a catena corta. I consumatori possono a loro volta sostenere i piccoli agricoltori. Ognuno di noi può invertire l'attuale tendenza disastrosa con le nostre piccole grandi scelte quotidiane: possiamo cambiare il mondo ad ogni morso che mangiamo, in ogni outfit che scegliamo, ad ogni viaggio, ad ogni acquisto. Dobbiamo riprendere il diritto di salvare semi e biodiversità, il diritto a un cibo sano e il diritto di proteggere la terra e le sue numerose specie. Dobbiamo fermare il furto che le multinazionali stanno compiendo a scapito dei poveri e della natura.

 

8. Domanda:  La sua visione di sviluppo rispecchia molto il modello economico proposto da Ghandi: lo Swadeshi.  Che cosa suggerisce ai giovani agricoltori e alle comunità locali per preservare la resilienza agricola?

La Terra ha diversi ecosistemi e mantenere questa diversità è vitale per il futuro. Gandhi è stato una fonte di ispirazione per Navdanya, e ad ottobre stiamo offrendo un corso su Gandhi e la globalizzazione presso l'Università della Terra.

http://www.navdanya.org/site/latest-news-at-navdanya/690-gandhi,-globalisation-and-gross-national-happiness
 
 

Dall’Ego all’Eco – Implementando la visione di Gandhi

 

 Earth University (Bija Vidyapeeth) event

 

 
 
 
 
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