
INTERVISTA CON Clair Brown
(Economista, autrice del libro Buddhist Economics)
“ECONOMIA DEL BUDDA: COME PASSARE DAL ECONOMIA EGOCENTRICA ALLA PROSPERITÀ CONDIVISA IN UN MONDO SOSTENIBILE”
Economia del Budda: è il modello economico usato dai monaci buddisti? Certo che no... È il modello proposto da Clair Brown, docente di economia e direttore del Centro per il lavoro, la tecnologia e la società dell'Università della California, a Berkeley. Secondo la professoressa Clair Brown, oggi ci troviamo di fronte a due grandi sfide: 1) la crescente disuguaglianza; 2) il Cambiamento Climatico. E questi due problemi sono la conseguenza del modello economico tradizionale, ovvero del modello del libero mercato, che spinge verso il consumismo, l'egoismo e il dominio della natura, lasciando le persone a soffrire in un mondo squilibrato. L'economia del Budda è un'alternativa; va oltre il materialismo egocentrico e ricerca una prosperità condivisa in un mondo sostenibile. Quali sono i suoi principi di base? Nelle mani di chi è la responsabilità di un simile cambiamento? Come raggiungere la felicità e che cos'è un'economia compassionevole? Quali sono i passi da seguire per creare il modello dell'economia del Budda?

https://youtu.be/88RX5A2iezs
http://buddhisteconomics.net/
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INTERVISTA - (Settembre 2018)
L’intervista è stata realizzata Agosto e pubblicata a Settembre 2018 su www.lteconomy.org
Oggetto: Economia del Budda
Highlight
- Il libero mercato spinge verso il consumismo, verso l’egoismo e tende a dominare la natura, portando le persone a soffrire in un mondo squilibrato. L'economia del Budda si concentra sul prendersi cura degli altri e della terra e nell’alleviare la sofferenza.
- Nell’economia del Budda, Il governo fornisce programmi sociali di inclusione e assistenza sanitaria, istruzione, assistenza per bambini e anziani, una rete di sicurezza sociale...
- L’ultimo capitolo del libro delinea 8 step per creare un'economia del Budda, basati su politiche già note per ridurre la disuguaglianza, le emissioni di gas serra e la sofferenza globale. Quattro step sono destinati ai governi, due alle imprese e due alle singole persone.
- Nell’economia del Budda, Il reddito è solo una delle componenti che determina la prosperità delle persone. Il consumo diventa solo un aspetto di una vita multiforme: aiutare gli altri, contribuire alla propria comunità, vivere relazioni profonde con familiari e amici e godersi attività creative.
- Essere consapevoli dell'interdipendenza ci rende gentili e altruisti, perché ci rendiamo conto che il benessere degli altri e della natura influenzano il nostro stesso benessere.
- L'economia del Budda riconosce che tutte le persone hanno in comune la motivazione fondamentale dell’essere felici. Essa discrimina la vera felicità costruita su una vita consapevole e pienamente sviluppata, dalla felicità temporanea costruita attorno al denaro e ai desideri senza fine.
- Capita l’importanza dell’interdipendenza e capiti I fattori che ci rendono felici, il nostro obiettivo è creare un’economia che si prende cura delle persone e del pianeta —un’economia compassionevole.
- l'impronta di carbonio dei ricchi è enorme: l'1% degli USA emette una quantità di gas serra quindici volte superiore a quella degli americani medi, e cinquanta volte di più della persona media in tutto il mondo.
- Le persone nei paesi ricchi possono spostare la loro attenzione dal consumo dispendioso e non rigenerativo alla cura delle relazioni e delle esperienze.
- dobbiamo mostrarci uniti e chiedere al governo di fornire l'infrastruttura necessaria per un'economia che protegge l'ambiente e riduce le emissioni di carbonio, un’economia che definisce la crescita economica in termini di miglioramento del benessere, piuttosto che di incremento del reddito.
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"Il nostro sistema economico basato sul libero mercato spinge verso il consumismo,
l'egoismo e il dominio della natura. Questo porta le persone a soffrire in un mondo squilibrato.
L'economia del Budda si concentra sul prendersi cura degli altri e della terra e nell’alleviare la sofferenza."
1. Domanda: Cara Prof. Clair Brown, grazie per essere qui con noi. Andiamo direttamente al punto. Perché e che cosa è l'economia del Budda? Che cosa c'è di sbagliato nell'attuale modello economico?
Perché l’economia del Budda… Bene, l’economia globale si trova a dover affrontare due minacce importanti: 1) La crescente disuguaglianza; 2) il Cambiamenti Climatico. Detto questo, possiamo dire che il modello economico tradizionale (il modello del libero mercato) sia in grado di risolverli? Vediamo… Esso erroneamente presuppone questo: presuppone che i mercati risolvano problemi e alzino lo standard di vita di tutta la popolazione. La storia dimostra tutt’altro… Disuguaglianza e Cambiamento Climatico sono peggiorati negli ultimi 40 anni e minacciano l’esistenza umana così come noi la conosciamo oggi. Guerre e Cambiamento Climatico distruggono case e comunità ed aumentano la massa dei rifugiati in cerca di un luogo sicuro in cui vivere. Il libero mercato spinge verso il consumismo, verso l’egoismo e tende a dominare la natura, portando le persone a soffrire in un mondo squilibrato.
Ed è qui che entra in gioco l’Economia del Budda…Un modello alternativo, olistico, che va oltre il materialismo egocentrico proponendo un'economia con prosperità condivisa in un mondo sostenibile in cui chi prospera è lo spirito umano! L'economia del Budda si concentra sul prendersi cura degli altri e della terra e nell’alleviare la sofferenza. Ciò che va massimizzato non è né il consumo, né il reddito, ma il benessere di tutti. Come? Il governo fornisce programmi sociali di inclusione e assistenza sanitaria, istruzione, assistenza per bambini e anziani, una rete di sicurezza sociale, il tutto insieme a politiche normative e fiscali che strutturano i mercati per fornire i risultati desiderati. Lo scopo dell’impresa non è più solamente il profitto… Si va oltre… Le sue performance vanno giudicate per il benessere apportato ai lavoratori, alla comunità, all'ambiente e agli azionisti. Gli individui vivono consapevolmente e si prendono cura l'uno dell'altro e del pianeta nel suo insieme.
2. Domanda: A chi è diretto il suo libro?
Diciamo che non c’è un target preciso. Esso è adatto a chiunque voglia comprendere il vero scopo dell’economia che è quello di creare felicità perpetua e condivisa. Persone, aziende, governi, chiunque si occupi di sostenibilità, di ineguaglianza e di qualità della vita, specie oggi che è minacciata dal cambiamento climatico. L’ultimo capitolo del libro delinea 8 step per creare un'economia del Budda, basati su politiche già note per ridurre la disuguaglianza, le emissioni di gas serra e la sofferenza globale. Quattro step sono destinati ai governi, due alle imprese e due alle singole persone. Non ci sono silver bullet, ma molte diverse possibili politiche per creare un'economia che si prenda cura di tutte le persone e del pianeta.
3. Domanda: "Dal desiderio egoistico alle attività collettive." Questa è una delle caratteristiche principali del suo approccio. Perché e in che modo dovrebbe essere fatto?
Oggi quasi tutto gira intorno al reddito: ricerchiamo redditi superiori per soddisfare bisogni materiali. Nell'economia del Budda questo cambia… Il reddito è solo una delle componenti che determina la prosperità delle persone. L’obiettivo è costruire una vita intensa e piena di significato. Non compriamo più all’infinito, non riempiamo più i nostri armadi di vestiti che non useremo mai! Il consumo diventa solo un aspetto di una vita multiforme: aiutare gli altri, contribuire alla propria comunità, vivere relazioni profonde con familiari e amici e godersi attività creative.
"Essere consapevoli dell'interdipendenza ci rende gentili e altruisti,
perché ci rendiamo conto che il benessere degli altri e della natura influenzano il nostro stesso benessere."
4. Domanda: Andiamo avanti su questo aspetto. L'attuale società è strutturata in un modo tale da promuovere l'egoismo, mentre l'economia del Budda dà più importanza all'altruismo. Come possiamo creare una società basata sull'altruismo?
Il libero mercato è strutturato in modo tale da creare enormi disuguaglianze. La disuguaglianza cresce e le persone soffrono sempre di più: le famiglie più povere confrontano il loro stile di vita con quello delle famiglie più ricche e osservano il gap crescere. Nel frattempo i ricchi spendono i loro redditi per preservare la propria posizione. Mentre rifugiati in tutto il mondo fuggono da condizioni climatiche estreme, e la disuguaglianza crea ovunque divisioni sociali e disordini.
L'economia del Budda si basa sull'interdipendenza delle persone tra loro e con l'ambiente. La nostra consapevolezza dell'interdipendenza ci rende gentili e altruisti, perché ci rendiamo conto che il benessere degli altri e della natura influisce sul nostro stesso benessere. Capito il ruolo dell'interdipendenza, ci si rende conto dell’importanza di una prosperità condivisa in un mondo sostenibile.
Ora ci chiediamo: "Come possono la nostra società, la nostra economia sostenere persone che si prendono cura l'una dell'altra e del pianeta?" La risposta va ricercata in una distribuzione più equa del reddito che migliora il benessere sociale: i paragoni invidiosi sono sostituiti dal sentimento di appartenenza e il sovra-consumo dei ricchi dal consumo di base delle famiglie bisognose. Le risorse naturali (aria, acqua, foreste) sono utilizzate in modo sostenibile. Ciò che conta è preservare l’ecosistema terrestre più grande di cui facciamo parte e senza il quale non potremmo sopravvivere. L'economia del Budda è una guida a che le nazioni usino le risorse con saggezza per migliorare il benessere di tutte le persone con stili di vita in armonia con la natura.
"L'economia del Budda riconosce che tutte le persone hanno in comune la motivazione fondamentale dell’essere felici.
Discrimina la vera felicità costruita su una vita consapevole e pienamente sviluppata,
e la felicità temporanea costruita attorno al denaro e ai desideri senza fine."
5. Domanda: Il suo libro si concentra anche sulla felicità. Perché?
L'economia del Budda riconosce che tutte le persone hanno in comune la motivazione fondamentale dell’essere felici. Ma di quale felicità stiamo parlando? Che cosa significa essere veramente felici? Occorre fare una discriminazione! Discriminiamo la vera felicità costruita su una vita consapevole e pienamente sviluppata, dalla felicità temporanea costruita attorno al denaro e ai desideri senza fine. La felicità in un’economia del Budda si poggia sulla felicità eudaimonica di Aristotele, che deriva dall'auto-realizzazione e dal vivere una vita degna e morale al servizio degli altri e della comunità. L'economia del libero mercato si basa sulla felicità edonistica, sul piacere personale, si concentra sul perseguimento del denaro e sull'acquisto di cose che ti arrecano piacere almeno temporaneamente.
Il Dalai Lama ci insegna che "la vera felicità è caratterizzata dalla pace interiore e sorge nel contesto delle nostre relazioni con gli altri." Quando psicologi e neuroscienziati studiano ciò che rende felici le persone, scoprono che essere gentili con gli altri, aiutare gli altri, rende le persone più felici. La gentilezza ti rende più felice e le persone più felici si impegnano in più atti di gentilezza.
6. Domanda: "Creare un'economia compassionevole". Che cosa significa?
Un’economia che si prenda cura delle persone e del pianeta! La disuguaglianza economica, con i ricchi che ostentano la propria ricchezza, si basa su false credenze su ciò che ci rende felici. Quando ignoriamo la nostra interdipendenza e la nostra felicità olistica, facciamo cose confuse, basate su convenzioni sociali fuorvianti che glorificano l'avidità e la ricchezza. L'economia del Budda porta le persone a vivere con intensità e felicità la propria esistenza, un’esistenza fatta di compassione verso gli altri e il pianeta. Tutto ciò va realizzato in modo efficiente ed efficace, con il minimo spreco di risorse e di tempo.
"Le persone nei paesi ricchi possono spostare la loro attenzione dal consumo dispendioso e non rigenerativo alla cura delle
relazioni e delle esperienze"
7. Domanda: Recentemente sul suo blog ha pubblicato un articolo dal “Luxurious Lifestyles Are Killing the Earth.” Da dove nasce questa considerazione?
Poniamoci una domanda… Il nostro pianeta è in grade di soddisfare i nostri fabbisogni senza ammalarsi? La risposta è no e lo dimostrano gli studi sull’Impronta Ecologica. Consumiamo servizi ecologici 1,7 volte più velocemente di quanto possano essere riforniti. In altre parole, avremmo bisogno di un pianeta grande 1,7 terre per essere sostenibili e non consumare le risorse naturali. Prendiamo i Paesi più ricchi, con il loro elevato tenore di vita…. Se tutte le persone del mondo vivessero alla pari di un cittadino degli USA, occorrerebbe un pianeta grande 5 Terre per soddisfare in nostro fabbisogno di risorse (3 volte la Terra nel caso della Francia e 2,7 nel caso dell’Italia).
Disuguaglianza ed emissioni di CO2 vanno di pari passo e l'impronta di carbonio dei ricchi è enorme: l'1% degli USA emette una quantità di gas serra quindici volte superiore a quella degli americani medi, e cinquanta volte di più della persona media in tutto il mondo. Tuttavia, anche la persona media in un paese ricco ha una grande impronta di carbonio: il 50% più povero emette CO2 per un ammontare pari a quattro volte l'obiettivo di Parigi di 2,1 tCO2 per persona all'anno entro il 2050. Teniamo conto infine che oggi una persona media negli Stati Uniti emette 16,5 tCO2 all’anno, molto più del cittadino medio dell’Unione europea (6,4 tCO2), e di quello italiano (5,3 tCO2) (dati 2016).
8. Domanda: In che modo l'economia del Budda ci aiuterà ad affrontare il Cambiamento Climatico e a ridurre la nostra Impronta Ecologica?
Riduciamo la disuguaglianza, viviamo in modo più naturale, riduciamo i bisogni materiali. Tutto questo ridurrà la nostra Impronta Ecologica, e in questo modo smetteremo di surriscaldare il pianeta. Questo accadrà nel momento in cui realizziamo che il nostro vivere dispendioso (viaggi aerei frequenti e lunghi, eccesso nel consumo di carne, spreco di cibo e di combustibile per il riscaldamento ed il raffreddamento) sta danneggiando seriamente noi e il nostro pianeta. L'economia del Budda ci aiuta a capire come vivere in modo consapevole e ad aumentare il benessere per tutti.
9. Domanda: Ai giovani ... Come sarà il mondo nel XXI secolo? E che cosa dovrebbe fare ora un giovane per essere una persona adatta al mondo che verrà?
Per abbracciare il futuro e creare l'economia che desideriamo, occorre coraggio, il coraggio di cambiare, il coraggio di proteggere l'ambiente, il coraggio di promuovere la giustizia, e il coraggio di vivere con gioia. A livello nazionale, dobbiamo mostrarci uniti e chiedere al governo di fornire l'infrastruttura necessaria per un'economia che protegge l'ambiente e riduce le emissioni di carbonio, un’economia che definisce la crescita economica in termini di miglioramento del benessere, piuttosto che di incremento del reddito. Occorre la volontà politica ed il coraggio di agire a favore di tutte le specie viventi e per le generazioni future.
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