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CONCENTRAZIONE DI CO2 NELL’ATMOSFERA: quanti anni ancora ci restano per agire?

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C’è chi dice il 2050. Ma agire con il 2050 in mente potrebbe essere troppo incauto… Ciò che bisogna tener d’occhio è il seguente numero: 500 ppm (parti per milione). Questa è il punto di non ritorno per la “concentrazione di CO2 nell’atmosfera.” Superata questa soglia (adesso siamo intorno alle 411 ppm e stiamo crescendo ad un ritmo del 2,6 all’anno) si potrebbero verificare severi cambiamenti climatici in grado di rendere molto più ostile l’ospitalità del nostro caro Pianeta. Ma il Cambiamento Climatico è qualcosa che può essere fermato? Pensa un po’ a te, alla tua vita, alle tue abitudini… Bene, le emissioni di CO2 sono una cattiva abitudine che non riusciamo ad abbandonare. In realtà possiamo e come! E dovremmo farlo quanto prima possibile per ‘mitigare’ gli effetti del Cambiamento Climatico.

 
Il significato della misura
 
IL Cambiamento climatico rappresenta la più importante sfida per l’Umanità nel prossimo futuro. Capire quali sono le sue cause è un elemento iniziale (e allo stesso tempo un elemento chiave) per affrontare questa sfida. Una delle sue cause principali è sicuramente la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. In base alle osservazioni fatte sui ghiacciai dell’Antartico e della Groenlandia, emerge un’evidente correlazione tra la concentrazione di CO2 e la temperatura atmosferica (maggiore è la concentrazione, più elevata sarà la temperatura).
 
Questo è il motivo per cui, con cadenza semestrale, in questo sito (www.lteconomy.it) verranno presentati i dati relativi alle ultime settimane sulla concentrazione di anidride carbonica nei pressi del centro di Mauna Loa (il luogo scelto da Charles D. Keeling, il ricercatore che diede inizio agli studi sulla porzione di CO2 nell’atmosfera). La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è misurata in parti per milioni (ppm). Per un approfondimento sul significato della misura si vedano il seguente articolo e l’intervista fatta a Pieter Tans, responsabile di tale osservatorio.
 
 
L’analisi di lungo periodo: un trend in crescita
 
Nel corso dell’anno l’andamento della CO2 nell’atmosfere è fortemente influenzata dall’intensità dell’attività economica. Si osserva, pertanto un andamento stagionale in ciascun anno: partendo da gennaio il dato cresce fino a raggiungere un picco nel mese di maggio, per poi riabbassarsi fino ad un minimo che si presenta generalmente nel mese di settembre.
 
Tuttavia, anno dopo anno, si riscontra un costante innalzamento della curva rappresentativa della concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Basta effettuare i confronti tendenziali (anno su anno) delle rilevazioni settimanali. In particolare, si osserva un incremento annuale che varia tra i 2 e i 3 ppm.
Osserviamo gli ultimi dati disponibili. Nella quarta settimana di giugno 2018 è stato di 410,6 ppm, dato molto più elevato rispetto a quello osservato nella quarta settimana di giugno 2017 (407,7) e di giugno 2016 (406,0).
 
Confrontando il dato della quarta settimana di ogni mese con quello della quarta settimana dello stesso mese dell’anno precedente si constata una crescita media della concentrazione di 2,56 ppm negli ultimi tre anni (vedi tabella).
 
 
Un tuffo nel passato: il dato di maggio 2013 e un confronto tra i massimi annuali…
 
Il dato del 9 maggio 2013 è molto significativo in quanto la concentrazione di CO2 all’osservatorio di Mauna Loa ha raggiunto per la prima volta le 400 parti per milione (ppm). Esso è un valore molto elevato, se si considera il fatto che in epoca pre-industriale era pari a 280 ppm e che una concentrazione pari o superiore a 500 ppm è considerata da molti scienziati come un punto di non ritorno, in base al quale la Terra raggiunge un nuovo più caldo equilibrio (di gran lunga più ostile alla vita). Dopo il massimo di maggio, la stagionalità ha portato ad una graduale riduzione del dato con minimo a settembre e ad un successivo aumento. Dopo il 2013, anno dopo anno si sono avuti nuovi record di massimo. L’ultimo nella seconda settimana di maggio 2018 a 411,9 ppm. Seguendo il trend, nel prossimo maggio il dato supererà 414 ppm.
 
 
Scenario
 
Supponendo che tale trend continui e considerando ottimisticamente un incremento annuale di 2 ppm, entro i 50 anni si potrà raggiungere, se non superare la soglia dei 500 ppm (sempre che la Terra non si ribelli prima pur di evitare tale catastrofe). Le emissioni di CO2 nell’atmosfera vanno assolutamente ridotte, purché ciò avvenga nel contesto di una lotta più ampia alla crisi ecologica globale. Per fare questo occorre passare dal modello economico di breve periodo al modello economico di lungo periodo, dove le scelte economiche e di investimenti vengono fatte in modo da preservare le risorse del pianeta il più a lungo possibile.
 
 
Period
CO2 concentration (in ppm)
Period
CO2 concentration (in ppm)
ch. (in ppm)
ch. annual average
Jan. 2014 4th week
397.80
Jan. 2015 4th week
400.18
2.38
Feb. 2014 4th week
397.72
Feb. 2015 4th week
401.10
3.38
Mar. 2014 4th week
399.86
Mar. 2015 4th week
401.75
1.89
Apr. 2014 4th week
402.15
Apr. 2015 4th week
403.78
1.63
May. 2014 4th week
401.69
May. 2015 4th week
403.81
2.12
Jun. 2014 4th week
400.82
Jun. 2015 4th week
402.17
1.35
Jul. 2014 4th week
397.74
Jul. 2015 4th week
400.21
2.47
Aug. 2014 4th week
396.47
Aug. 2015 4th week
398.84
2.37
Sep. 2014 4th week
395.41
Sep. 2015 4th week
397.20
1.79
Oct. 2014 4th week
397.16
Oct. 2015 4th week
398.48
1.32
Nov. 2014 4th week
397.90
Nov. 2015 4th week
400.37
2.47
Dec. 2014 4th week
399.65
Dec. 2015 4th week
402.07
2.42
2.13
Jan. 2015 4th week
400.18
Jan. 2016 4th week
403.11
2.93
Feb. 2015 4th week
401.10
Feb. 2016 4th week
404.01
2.91
Mar. 2015 4th week
401.75
Mar. 2016 4th week
405.42
3.67
Apr. 2015 4th week
403.78
Apr. 2016 4th week
407.79
4.01
May. 2015 4th week
403.81
May. 2016 4th week
407.53
3.72
Jun. 2015 4th week
402.17
Jun. 2016 4th week
405.97
3.80
Jul. 2015 4th week
400.21
Jul. 2016 4th week
403.47
3.26
Aug. 2015 4th week
398.84
Aug. 2016 4th week
400.98
2.14
Sep. 2015 4th week
397.20
Sep. 2016 4th week
400.72
3.52
Oct. 2015 4th week
398.48
Oct. 2016 4th week
402.81
4.33
Nov. 2015 4th week
400.37
Nov. 2016 4th week
404.38
4.01
Dec. 2015 4th week
402.07
Dec. 2016 4th week
404.74
2.67
3.41
Jan. 2016 4th week
403.11
Jan. 2017 4th week
406.48
3.37
Feb. 2016 4th week
404.01
Feb. 2017 4th week
407.37
3.36
Mar. 2016 4th week
405.42
Mar. 2017 4th week
408.37
2.95
Apr. 2016 4th week
407.79
Apr. 2017 4th week
409.92
2.13
May. 2016 4th week
407.53
May. 2017 4th week
409.52
1.99
Jun. 2016 4th week
405.97
Jun. 2017 4th week
407.71
1.74
Jul. 2016 4th week
403.47
Jul. 2017 4th week
406.67
3.20
Aug. 2016 4th week
400.98
Aug. 2017 4th week
404.19
3.21
Sep. 2016 4th week
400.72
Sep. 2017 4th week
402.77
2.05
Oct. 2016 4th week
402.81
Oct. 2017 4th week
404.01
1.20
Nov. 2016 4th week
404.38
Nov. 2017 4th week
406.36
1.98
Dec. 2016 4th week
404.74
Dec. 2017 4th week
407.24
2.50
2.47
Jan. 2017 4th week
406.48
Jan. 2018 4th week
407.90
1.42
Feb. 2017 4th week
407.37
Feb. 2018 4th week
408.92
1.55
Mar. 2017 4th week
408.37
Mar. 2018 4th week
410.06
1.69
Apr. 2017 4th week
409.92
Apr. 2018 4th week
411.68
1.76
May. 2017 4th week
409.52
May. 2018 4th week
411.39
1.87
Jun. 2017 4th week
407.71
Jun. 2018 4th week
410.57
2.86
1.86
 
 
 
Average Change
2.56
2.56
Fonte: LTEconomy, elaborazione su ESRL-NOAA

 

Grafico - Concentrazione di CO2 al centro di Mauna Loa, dati settimanali



Fonte: LTEconomy, elaborazione su dati ESRL-NOAA
 
 
LTEconomy, 26 luglio 2018
Dal Earth System Research Laboratory
http://www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/data.html
 
 

 

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