
INTERVISTA CON Massimo Planta
(Fondatore Terre Colte)
“METTERE TERRENI INCOLTI A DISPOSIZIONE DI CHI DESIDERA COLTIVARE”
Premessa
In Italia negli ultimi 25 anni si è verificata la perdita del 28% della superficie coltivata a causa dell’abbandono. Secondo Coldiretti “la cementificazione e l’abbandono dei terreni hanno ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari.” Lo studio dell’ISPRA pubblicato nel 2016 stima in 55 mila euro l’anno i costi occulti per ogni ettaro di terreno consumato.
La Sardegna, in base ai dati Istat dell’ultimo censimento, sembrerebbe in controtendenza rispetto al fenomeno dell’abbandono dei terreni agricoli poiché la superficie agricola utilizzata è cresciuta del 13% ma il dato assoluto inganna. In realtà, sono aumentate le terre lasciate a pascolo con un incremento del 32%, mentre le altre superfici come i seminativi, le legnose agrarie e gli orti familiari registrano una riduzione rispettivamente del 4,8%, del 49,3% e del 25%.
In questo contesto dall’esperienza personale di Massimo Planta, fondatore nel Sud della Sardegna della Fattoria Giulia, nasce nel 2014 l’Associazione Terre Colte con l’obiettivo principale di mettere terreni incolti a disposizione di chi desidera coltivare il proprio orto creando un modello facilmente esportabile.
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L’intervista è stata realizzata nel mese di ottobre e pubblicata nel mese di novembre 2018 su www.lteconomy.org
Oggetto: Agricoltura sostenibile ed abbandono dei suoli
L’intervista è stata realizzata da:
Alessandra Sias (Collaboratrice volontaria Long Term Economy)
Highlight
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Questa esperienza mi ha fatto riflettere sul fatto che esista un vero e proprio bisogno inespresso di coltivare la terra da parte di coloro che non la possedevano per poter produrre in modo naturale prodotti ortofrutticoli di stagione.
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Aderire all’Associazione Terre Colte comporta l’iscrizione al costo di 6 euro l’anno, mentre a colui che desidera coltivare un orto chiediamo un rimborso spese annuale di 360 euro, meno di un euro al giorno, a fronte di tutti i servizi che noi forniamo.
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Il progetto “Farina del tuo Sacco” nasce nel 2017 dalla volontà di voler aiutare un piccolo imprenditore agricolo, Emanuele, a non abbandonare il proprio terreno coltivato a grano della qualità Senatore Cappelli con metodi biologici. La soluzione studiata insieme a Emanuele l’abbiamo trovata nel sistema del crowdfunding.
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L’Obiettivo è quello di costituire a gennaio 2019 una cooperativa di consumo nella quale i soci, dietro sottoscrizione di una quota associativa e dell’offerta di qualche ora di lavoro gratuito al mese, possano acquistare l’80% dei prodotti che abitualmente cerchiamo nei canali della distribuzione organizzata.
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" Questa esperienza mi ha fatto riflettere sul fatto che esista un vero e proprio bisogno
inespresso di coltivare la terra da parte di coloro che non la possedevano…"
1. Domanda: Ciao Massimo, vuoi raccontarci perché e come nasce l’Associazione Terre Colte?
L’Associazione Terre Colte nasce dall’esigenza di far fronte a difficoltà personali. Io vivevo da ormai vent’anni in Brasile con la mia famiglia e le nostre attività di Internet Point. Nel 2011 sono dovuto rientrare in Sardegna per potermi prendere cura dei miei genitori e dei loro 5.000 mq. di terreno senza avere alcuna nozione di agricoltura. Ho trovato la soluzione applicando il modello dell’Internet Point alla proprietà della terra attraverso l’orto condiviso.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere sul fatto che esista un vero e proprio bisogno inespresso di coltivare la terra da parte di coloro che non la possiedono per poter produrre in modo naturale prodotti ortofrutticoli di stagione. Decisi così di diffondere il progetto e nel 2014 è stata fondata l’Associazione Terre Colte che senza scopi di lucro ha l’ obiettivo di promuovere e diffondere l’agricoltura sociale, l’autoproduzione e il consumo sostenibile. In quattro anni abbiamo creato sei sedi operative con quasi 200 orti a disposizione delle famiglie.
2. Domanda: Quali sono le condizioni per poter aderire all’Associazione Terre Colte?
Aderire all’Associazione Terre Colte comporta l’iscrizione al costo di 6 euro l’anno, mentre a colui che desidera coltivare un orto chiediamo un rimborso spese annuale di 360 euro, meno di un euro al giorno, a fronte di tutti i servizi che noi forniamo quali: il corso base di agricoltura naturale, il consumo dell’acqua di irrigazione, l’uso delle attrezzature, il servizio di sorveglianza, permettendo l’accesso agli orti tutte le volte che lo desidera.
3. Domanda: L’Associazione Terre Colte è l’ideatrice del Progetto “Farina del tuo Sacco”. Vuoi raccontarci di questo importante progetto?
Il progetto “Farina del tuo Sacco” nasce nel 2017 dalla volontà di voler aiutare un piccolo imprenditore agricolo, Emanuele, in difficoltà economiche a non abbandonare il proprio terreno coltivato a grano della qualità Senatore Cappelli con metodi biologici. La soluzione studiata insieme a Emanuele l’abbiamo trovata nel sistema del crowdfunding, in particolare nel revenue sharing, rendendo partecipi 400 famiglie italiane insieme con alcune famiglie inglesi e francesi dell’adozione di 4 ettari di terreno di Emanuele e dell’acquisto di un mulino in pietra. Sono stati così prodotti 60 quintali di grano ed è stato creato, grazie all’acquisto del mulino, un valore aggiunto tale da assicurare un reddito congruo all’agricoltore che già nella fase iniziale del progetto aveva recuperato tutti i costi di produzione. Il progetto ha avuto un successo tale che Emanuele ha continuato la coltivazione anche senza il nostro supporto.
Il progetto “Farina del Tuo Sacco” è replicabile per ogni tipo di coltura, permette di evitare da un lato l’abbandono dei terreni agricoli riducendo molti dei problemi ad esso collegati come la desertificazione, lo spopolamento delle aree agricole, l’accaparramento delle terre da parte delle multinazionali e dall’altro di diffondere l’agricoltura biologica e sociale.
L’Obiettivo è quello di costituire a gennaio 2019 una cooperativa di consumo nella quale i soci, dietro sottoscrizione di una quota associativa e dell’offerta di qualche ora di lavoro gratuito al mese, possano acquistare l’80% dei prodotti che abitualmente cerchiamo nei canali della distribuzione organizzata.
4. Domanda: Avete altri progetti in corso?
Perseguendo sempre l’obiettivo di contrastare l’abbandono delle terre e migliorare il reddito dei produttori, recentemente insieme con il gruppo di Agenti del Cambiamento di Sardegna che Cambia (gruppo informale legato al portale di “Italia che Cambia” abbiamo iniziato il nuovo progetto “Mesa Noa”, l'emporio Collaborativo di Food Coop Cagliari.
L’Obiettivo è quello di costituire a gennaio 2019 una cooperativa di consumo nella quale i soci, dietro sottoscrizione di una quota associativa e dell’offerta di qualche ora di lavoro gratuito al mese, possano acquistare l’80% dei prodotti che abitualmente cerchiamo nei canali della distribuzione organizzata, ma con la grande differenza che saranno sardi, prodotti di qualità, da loro stessi selezionati secondo criteri di sostenibilità ambientale, etica e valorizzazione delle produzioni locali, a prezzi ridotti rispetto alla media del mercato comune.
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